LETTERA DI OTTOBRE: Mese dello Sviluppo Economico e delle Comunità Cari Amici del Distretto 2072,
ed eccoci a ottobre.
La temperatura è scesa, la luce è più densa e radente, e assume quell’aura particolare dell’autunno. In questo periodo Giorgio De Chirico scoprì la natura metafisica delle cose, colpite dalla luce di un “limpido pomeriggio autunnale”, mentre sedeva in piazza Santa Croce a Firenze. Da qui il passaggio alle atmosfere delle piazze di Ferrara, città del mitico Vorbas, è immediato e ci porta a Le muse Inquietanti, alla pittura Metafisica, quella delle prospettive di città, vuote, dalle ombre ben segnate. De Chirico ci insegna a guardare il mondo, quello che vediamo ogni giorno, con occhi diversi. Ottobre sembra prestarsi a questo: soffermarsi a riflettere sulle cose che a volte diamo per scontate, ma che riverberano di una luce nuova, particolare. Perché da qui può scaturire la possibilità di leggere veramente la realtà di una situazione, di un rapporto. E questo rappresenta un tipico atteggiamento mentale rotariano, definito in una sessione sulla comunicazione alla Convention di Lisbona come dialogo predittivo. Si spiega così: mentre parlo con qualcuno voglio dimostrargli di essere veramente all’ascolto delle sue parole, voglio instaurare un dialogo vero e giusto, in cui entrambi traggano un reciproco vantaggio. Perciò mi trovo nel territorio speciale definito dalla Prova delle Quattro domande, principio etico del nostro sodalizio. Per introdurre la Four Way Test, nel recente SINS sono ricorso ad una strategia narrativa basata sull’uso dei numeri, per arrivare al 4 partendo dal 29/09/2018. Si tratta di un metodo a me non nuovo, uno di quelli che scegliamo nel momento di raccontare una storia a qualcuno, pensando al modo migliore per attrarre la sua attenzione.
Ma, prima di entrare nel tema che ci pone il mese di ottobre, lo sviluppo economico e delle comunità, non posso non raccontare brevemente quanto è successo alla fine di settembre.
Piazza Grande, Modena, 20 settembre: la bellissima e molto partecipata Lectio Rotary 2018 di Nando Pagnoncelli, supportata ancora una volta dai Rotary Club del Gruppo Ghirlandina (Rotary Club Carpi, Castelvetro di Modena Terra dei Rangoni, Frignano. Mirandola, Modena, Modena Muratori, Sassuolo, Vignola Castelfranco Emilia, coordinati da Maria Cristina Camilloni, Assistente del Governatore), giunta alla sesta edizione. Nel mese dell’Alfabetizzazione ed Educazione di base, il titolo della Lectio era molto pertinente: Opinioni. La penisola che non c’è: dati numerici e percezioni sfasate.
Nel fine settimana dal 20 al 23 la squadra distrettuale ha affrontato con successo la prova di un lungo viaggio on the road da Ravenna, passando per Bologna, Modena e la Baviera ed è ritornata dall’Institute di Norimberga carica di entusiasmo consapevole. Abbiamo sentito parlare molto di digitalizzazione, vale a dire di Rotary 4.0, con progetti vari, ben comunicati, tra geolocalizzazione di villaggi sperduti nel grande continente africano e realizzazione di protesi eseguite con stampanti 3D per chi ha subito amputazioni per lo scoppio di mine in aree di guerra. Ci hanno descritto l’azione di un drone francese nell’eseguire la semina volando su un campo a due metri di altezza, conseguendo un risparmio nelle spese di impianto su larga scala. La redazione di un programma in grado di descrivere obbiettivamente il grado di sicurezza all’interno di un paese, nel corso del quale abbiamo scoperto come la Spagna sia stata penalizzata da quanto è successo nei rapporti tra Madrid e Barcellona. Ma soprattutto abbiamo sentito parlare molto di Rotary, da tutte le parti del Vecchio Continente. Ed è per questi motivi che consiglio la partecipazione all’Institute a tutti, perché costituisce la massima occasione di formazione a livello europeo del nostro sodalizio, mentre si incontrano rotariani dal Mediterraneo al Mare del Nord. Un passo successivo è costituito dal Congresso
Internazionale quest’anno per noi la parola è: Hamburg 2019! Dal SINS è partita la campagna di informazione sul Congresso Internazionale. Partecipate! Per quanto riguarda invece l’Institute, la prossima volta si terrà a Catania dal 9 al 13 ottobre 2019 in quanto viene organizzata dal RID Francesco Arezzo con la collaborazione di tutti i distretti di Italia, Malta e San Marino. Tema: Rotary: Values are our core. Save the Date!
Tornati da Norimberga, ci siamo subiti buttati sul SINS/SEFF di Parma, passando per un torneo distrettuale di tennis e per il 44th IGFR European Golf Championship, organizzato a Rimini dall’Associazione Italiana Rotariani Golfisti, di cui ho potuto conoscere il Presidente nella persona di Andrea Oddi, PDG del Distretto 2060 e Training Leader all’Assemblea Internazionale di San Diego per la formazione dei futuri governatori nell’anno rotariano 2015-2016.
Il SINS/SEFF si è rivelato un’ottima occasione per ritrovarci a parlare di Rotary, complice la presenza di Francesco Socievole e Silvio Piccioni, usanza che ritengo più che necessaria e suggerisco in tutte le mie visite ai Club; anche a costo di sacrificare qualche relatore esterno di troppo. E qui colgo l’occasione per ringraziare ancora Stefano Spagna Musso, Assistente del Governatore, e i Presidenti dei Club parmensi, Gian Paolo Lombardo, Giuseppe Scotti e Gianluigi Giacomoni, nel loro supporto ai due seminari. Penso che il SINS, in quanto dedicato alla formazione dei nuovi soci, debba insegnare le regole, insegnare a commentarle e a sviluppare nei soci la capacità critica di contestarle, fornendo proposte di modifica delle regole stesse. Perché il Rotary è un movimento che deve il proprio duraturo successo alla propria capacità di adeguarsi ad un mondo che si muove e si modifica. Qui la citazione va al piccolo libro di Spencer Johnson sulla capacità di adattarsi al valore del cambiamento con flessibilità, citato dal PDG Italo Giorgio Minguzzi, che si è inserito come una ciliegina nella decina di relazioni, nella molteplicità di argomenti e di punti di vista e di citazioni argute, o colte e rarefatte come quelle di Claudio Widmann.
Con queste consapevolezze e con l’immagine ancora negli occhi di una sala piena di rotariane e rotariani in attento ascolto per quattro ore filate (e il numero quel giorno non poteva essere altro), possiamo passare ad affrontare con più precisione il tema del mese di ottobre, tema centrale in quanto trattasi di una delle sei aree focus dell’azione internazionale del Rotary.
Se si vuole veramente promuovere lo sviluppo economico di una comunità in via di sviluppo bisogna conoscere bene i bisogni e le aspettative della collettività, operando fin da subito con strategie che implichino risultati efficaci nel lungo periodo, che rendono quindi il service duraturo e valutabile nel corso della fase successiva allo start up. Questo significa che se il progetto è stata avviato dalla comunità stessa, come accade per i progetti WASH dell’iniziativa dedicata alle Consorti, c’è molto più garanzia di efficacia ed efficienza. Ma soprattutto bisogna capire che non sono solo i capitali a mancare, bensì le conoscenze, le capacità di relazioni, le esperienze: all’estero come nelle nostre comunità. Quindi, come ci insegnano nel seminari internazionali, per conseguire il successo per la creazione di lavoro e imprenditorialità occorre insegnare ai piccoli imprenditori a creare un piano d’affari e a mantenere una corretta contabilità finanziaria. L’azione in questo caso potrebbe basarsi sull’invio di una squadra in grado di sviluppare un azione formativa rivolta al lavoro, promuovendo corsi di formazione professionale in collaborazione con enti locali legalmente riconosciuti e di buona reputazione. Le opportunità di formazione professionale, compresa la programmazione del collocamento delle risorse umane, potrebbe estendere il proprio raggio a organizzazioni locali senza scopo di lucro, o a una cooperativa sociale che definisca la partecipazione dei propri iscritti sulla base di principi democratici. In questo modo si potrebbe quindi sostenere l’imprenditorialità e le microimprese nelle comunità in via di sviluppo e il loro successo a livello locale potrebbe portare alla creazione di altre opportunità. Alla stessa cooperativa si potrebbero fornire attrezzature o materiali per aumentare la produzione e le vendite a livello locale. Beni e forniture destinati a progetti di servizio nelle comunità dovrebbero essere acquistati localmente, in modo da contribuire all’economia locale, evitando spese di spedizione. Perciò si potrebbe creare un Gruppo d’azione rotariana e incoraggiare i suoi membri a lavorare direttamente nella comunità interessata dal service, cominciando ad identificare gli ostacoli al progresso economico della comunità stessa e a sviluppare soluzioni sostenibili, vale a dire di lungo periodo.
Sul piano del reddito e dei risparmi, le azioni consigliate da Evaston sono quelle di collaborare con un’istituzione di microfinanza locale, per fornire l’accesso ai servizi finanziari e un’infrastruttura finanziaria nella comunità, sviluppando risorse per operazioni bancarie mobili – per esempio mediante l’uso di telefoni cellulari – in collaborazione con un istituto di microfinanza, per effettuare depositi e trasferimenti di fondi, favorendo l’accesso ai sistemi bancari nelle comunità in via di sviluppo.
Ma in questa prima settimana di ottobre succede anche altro. Si raccolgono le candidature al Premio a Service per un mondo libero dalla polio e al Premio Polio Pioneer; si tiene il Reconnect degli Alumni, vale a dire le persone coinvolte nei magnifici programmi speciali del Rotary: Interact, Rotaract, Rotary Youth Exchange (RYE, il cui Multidistretto si è tenuto il 29 settembre a Jesolo e in cui c’erano ovviamente anche i nostri ragazzi del D 2072 con la presidente della Commissione RYE Serena Casadio), le Borse di Studio del Rotary, le Felloship rotariane per la Pace.
Il prossimo 6 ottobre avverranno a Pisa i conferimenti dei vincitori del Premio Rotary intitolato a Galileo Galilei, appoggiato da sempre dal nostro Distretto.
Ma soprattutto il 24 ottobre i rotariani celebrano la Giornata Mondiale della Polio. L’azione del Rotary in questo senso è stata semplicemente risolutiva. Nel 1988, anno di inizio del programma di vaccinazione rivolto alla eradicazione del virus, i paesi con presenza di casi endemici di poliomelite – tra cui l’intero continente asiatico, quello africano, buona parte dell’America Latina e un po’ d’Europa – erano 125. Trascorsi trent’anni sono solo 3: Nigeria, Afghanistan e Pakistan. Il nostro compito non sarà terminato finché un solo caso di poliomielite non si riscontrerà per almeno tre anni. Noi ci ritroveremo a Castrocaro terme per celebrare questa giornata particolare, fedeli custodi della memoria di Luciano Ravaglia, l’ingegnere di Forlimpopoli che ci ha lasciato a 94 anni del gennaio 2017. Professionista poliedrico, attivo dal restauro architettonico alla progettazione di aeroporti, il suo nome si ritrova in un progetto del 1970 relativo alla proposta di un piano per il collegamento ferroviario Forlì-Ravenna rivolto allo sviluppo industriale del territorio. Socio del Rotary Club Forlì dal 1963, era conosciuto a livello nazionale e internazionale per la sua azione umanitaria rotariana rivolta alla lotta alla poliomelite nel mondo, di cui è stato pioniere insieme a Sergio Mulitsch di Palmenberg, socio del RC Treviglio, svolta in particolare dal 1985 a favore del lancio del programma internazionale “Polio Plus”, che poi diventerà “End Polio Now”, rivolto all’eradicazione della malattia a livello planetario. Per questo motivo nel 2015 ha ricevuto il Regional Service Award for a Polio-free World. A Castrocaro ci incontreremo con chi è stato costretto a conoscere personalmente la poliomielite. Sarà un momento di laica comunione, di pìetas nel senso etimologico del termino: rivenire il sacro nell’altro-da-me.
Un ulteriore momento dedicato alla raccolta fondi per la polio a cura del Distretto 2072 si terrà a Forlì con una camminata nel centro della città, inizio e termine in piazza Saffi, il giorno 12 maggio 2019.
Quindi cari rotariani del Distretto 2072, l’invito che vi rivolgo è questo: celebriamo Luciano Ravaglia, il 24 ottobre 2018 e il 12 maggio 2019!
La sua lotta è divenuta la nostra, quella di un milione e duecentomila rotariani nel mondo! End Polio Now is possible!
E, come diceva un vecchio maestro rotariano: fate, fate bene, ma fatelo sapere! Buon Rotary a tutti voi,
Paolo